Le scimmie

...hanno poco a che vedere con il blog, ma ho voluto utilizzare queste goffe creature per rappresentarmi.
"Le scimmie sono una satira vivente della razza umana" Henry W. Beecher

mercoledì 21 ottobre 2015

Eccesso di difesa un corno.

"No aspetta già mi sono difeso troppo, non posso fare di più, vai avanti procedi con la rapina ed ammazzami, io più in la non posso andare!"

8 Aprile 2012 scrissi un breve pensiero a riguardo "L'eccesso di difesa". Anche in questi giorni si parla di persone che per difendere se stessi, i loro cari, la loro proprietà privata hanno ucciso il loro aggressore.
E' di pochi giorni fa la notizia del gioielliere di Ercolano, in provincia di Napoli, che per difendersi dall'ennesima rapina ricevuta spara ed ammazza il rapinatore. È indagato per eccesso colposo di legittima difesa.
E' di ieri la notizia del pensionato di Milano che spara ai ladri entrati in casa ammazzando un 22enne. È indagato per eccesso colposo di legittima difesa.


Non sono un giudice. Non ho studiato legge, ma trovo inquietante l'accanimento di alcune persone che si schierano dalla parte dei "ladri" accusando chi secondo loro ha ecceduto nel difendersi, come se in una situazione di pericolo, di rabbia, di terrore, uno possa decidere fino a che punto si deve difendere e quanto basta.

Invertiamo le notizie.
E' del 26 settembre scorso la notizia del pensionato ucciso  dopo una rapina nella sua casa di Aguscello, alle porte di Ferrara da un balordo 19enne slovacco, allora tutti volevate fare la caccia alle streghe.
E' tra la notte del 26 e il 27 Dicembre scorso che ad Ancona,  un pensionato viene ucciso a sprangate in testa da un rumeno 22enne. Tutti indignati contro il popolo rumeno, "Ammazziamoli, mandiamoli al loro paese".
E' di solo 5 giorni fa che a Torino, un pensionato morto in casa con la testa fracassata, ipotesi di rapina andata male.
Ma di cosa stiamo parlando. Se entrano in casa mia, mettendo a rischio la vita dei miei figli, mia moglie, me stesso io li ammazzo, mi difendo in qualsiasi modo e non sarà mai un abbastanza "eccesso di difesa" il mio fin quanto non avrò la lucidità che tutto sia realmente finito. Dopo che la legge faccia il suo corso.

venerdì 16 ottobre 2015

Bufalelandia.


Ogni giorno su Facebook si alternano notizie più o meno sensazionali. Certo la maggior parte vengono "condivise" semplicemente perché il titolo sembra accattivante, o magari la persona che l'ha postata è simpatica, o magari più semplicemente perché si usa il social net senza neanche sapere cosa si sta facendo.

Può capitare a chiunque (me compreso) di divulgare una notizia, che magari messa in giro da fonte "seria" poi si rivela una bufala. Ma ultimamente, o forse semplicemente perché ci sto facendo più caso, mi sembra che questo fenomeno sia notevolmente aumentato.

Fin quanto si tratta di notizia frivola, gossip, o di una qualche fantomatica tecnologia in arrivo, che sia falsa o vera poco importa, secondo il mio opinabile parere, ma spesso mi sono imbattuto in notizie drammatiche utilizzate, forviate, trasformate solo per aver consensi (Mi Piace) su un link o su una pagina e/o peggio, per fomentare odio e rancore nei confronti di altre persone di usi e culture diverse, oppure per creare panico a riguardo un tipo di patologia, su bambini ecc. Adesso non dico di non credere più a niente di quello che ci propina il social net più famoso al mondo, Facebbok, ma quanto meno di fare un minimo di ricerca prima di passare la palla sulla propria TL (Time Line/Bacheca) allargandone esponenzialmente la diffusione della bufala stessa.

Alcuni esempi di bufale che girano ultimamente su FB: (Bufale.net)

Isis che festeggiava la cattura di una bambina cristiana per sesso ucciso da Putin.
Torna a diffondersi la bufala del militante ISIS e la presunta bambina sposa, stavolta spacciata per cristiana e schiava per sesso. Ad ucciderlo, secondo la nuova versione, sarebbe stato Putin con i bombardamenti russi in Siria.




Starbucks apre a Roma (Bufala)
Nessuna apertura di Starbucks in Italia. La bufala, oltre ad essere palesemente riconoscibile visto che a lanciarla non è stata una pagina ufficiale, ora è diventata "petizione".



I migranti ora chiedono il bonus sesso (Bufala)Milanopost recupera un video pubblicato su Youtube e confeziona un articolo bufala su un presunto "bonus sesso" per i migranti nella città di Milano. Il video postate anche da diverse testate giornalistiche.

Non sto ad elencarvi tutte le stupidaggini che circolano sulla rete. Ma un attimo di attenzione renderebbe la permanenza su Facebbok più rilassante.
Insomma cosa non si fa per attirare un po' d'attenzione o per racimolare consensi.
Prima di sparare a vanvera su ogni articolo che si legge bisognerebbe fare un attimo di pausa, valutare e poi se ne vale la pena condividerlo e continuare a fare quello che un social net è nato per fare, socializzare.



mercoledì 30 settembre 2015

Parco dei Camaldoli.



Se stessimo passeggiando per la Toscana, l'Umbria, sulle colline emiliane questo tipo di paesaggio ci lascerebbe entusiasti, godendo della bellezza della natura e magari rimpiangendo che di posti cosi vicino casa non li abbiamo.
Niente di più sbagliato, di posti così, vicino casa ne abbiamo e anche tanti, solo che non ne valutiamo l'importanza, anzi si cerca in qualsiasi modo per rovinarne la reputazione, deturpando il paesaggio e maltrattando ogni angolo dove la mano del "napoletano" che orgoglioso di questa città fa di tutto per sottometterla.



Oggi mi trovo al parco dei Camaldoli, situato sull'omonima collina, dove con i suoi 485 metri sul livello del mare, è il rilievo più alto della città di Napoli. La sua origine viene fatta risalire a circa 35.000 anni fa, in seguito a violente eruzioni che colpirono tutta l'area vulcanica dei Campi Flegrei.
I due versanti sono caratterizzati da differenze sostanziali: il versante sud è caratterizzato da rupi scoscese composte da rocce di tufo; il versante nord è in lieve declivio ed è ricoperto da un folto bosco ceduo.


L'incuria, sia da parte dei cittadini che frequentano il luogo, sia da parte di chi dovrebbe averne la manutenzione, ne fa da padrona. Cancelli mal riposti, addirittura bloccati da catene, barriere architettoniche ovunque, in modo tale da non lasciare libero accesso a carrozzine e/o persone diversamente abili.



Per non parlare poi del solito abbandono di sacchetti ovunque. Non mi piace parlare male della mia città, lo sputtanapoli è già uno degli sport preferiti da tante persone che non hanno neanche mai visto la città di Napoli. Ma è essenziale che le tantissime persone, la maggioranza dei miei concittadini che amano questa città, facciano qualcosa per sensibilizzare la parte "cariata" della mentalità di alcuni che si professano amanti orgogliosi di Napoli.


La "K" non c'entra nella lingua italiana.


La lingua italiana è una lingua romanza e tra le prime 25 lingue più parlata nel mondo. Come tutte le lingue neolatine, la sua musicalità dà colore ed espressione ad ogni frase scritta o recitata. Ha dato lustro alla "Divina Commedia" dove dal volgare toscano trecentesco fino all'epoca moderna ha dato vita ai più grandi poemi della storia della letteratura mondiale.
Ha visto Nobel del calibro di:
Giosuè Carducci (1906)
Grazia Deledda (1926)
Luigi Pirandello (1934)
Salvatore Quasimodo (1959)
Eugenio Montale (1975)
Dario Fo (1997).

Tutto questo "paraustiello" per capire perchè adulti, quarantenni e oltre devono scrivere parole come "KI? KE? PERKE? KIAMA ECC." E’ ormai da tempo che assistiamo allo sfacelo della scuola italiana, dell’università e della cultura in generale. Ogni livello scolastico ha subìto un processo di semplificazione degli insegnamenti ed un impoverimento della qualità, con poche eccezioni riservate ad alcune istituzioni scolastiche che ancora “resistono”, passi la battitura mancata del "H" che sommate al tempo di tutte le acca risparmiate nel corso di una vita media di 75 anni sono pari a poche decine di secondi (manco il tempo di pensare "KE KAZZO HO FATTO?"), l'abbattimento totale mi viene quando la "K" la usate al posto del "C" o della "Q", in casi come "KUANDO, KUESTO, KUELLO, KASA, KAVALLO" .
Abbiate un po’ di rispetto per la lingua italiana e per chi ne fa un corretto utilizzo, non solo perché sarete più apprezzati ma anche perché verrete presi più sul serio. Sarà un limite mio, ma non riesco a prendere sul serio un testo, messaggio o qualsiasi cosa scritta piena di K, lo trovo ridicolo, un po’ buffo e sinceramente anche un po’ grottesco. Mi capita veramente di frequente di vedere stati su Facebook, risposte o commenti scritti in questo modo, ed è per questo che dal mio piccolo voglio dare il mio parere su una cosa che so che da sui nervi a parecchie persone. Utilizzare “ch” non vi ruberà più tempo nel momento della digitazione o della scrittura di un testo, ma sicuramente vi darà più credibilità, vi renderà meno inadeguati, più maturi e sicuramente più “adulti”. Ovviamente non che lo scrivere bene e in modo appropriato renda di per sé una persona migliore di un’altra, ma sicuramente si parte da un livello più alto di attendibilità.

scusate lo sfogo, ma so' KAKAKAZZO!

domenica 21 giugno 2015

Giornalettai all'assalto.


Arrestano nel quartiere Barra di Napoli, un "boss" della camorra.
Notizia quasi normale, le mafie esistono dappertutto. Quindi come fare per far risaltare la notizia che altrimenti non avrebbe lo scalpore desiderato? Detto fatto; così il giornalettaio di servizio impacchetta la notizia con un bel fiocco di sensazionalismo buttando merda su tutta la città di Napoli.

rainews.it: Si nascondeva nel territorio su cui aveva controllo più stretto, come tutti i capo clan ricercati, ma è stato arrestato nonostante la gente abbia tentato si impedirlo.
repubblica.it: Napoli arrestato il boss latitante...la folla tenta di impedire la cattura.
ilsecoloxix.it: Arrestato il boss Cuccaro: le persone della zona provano a fermare i carabinieri e così decine di testate inneggiano al anti napoletanità, etichettandoci come sempre per un popolo anti legge, pro boss ecc, nessuno si è pronunciato sul fatto che non erano "la gente del quartiere", non era l'intera popolazione di Napoli a cercare di impedire la cattura, ma semplicemente la stessa famiglia e amici (probabilmente della stessa pasta del pregiudicato), il quale erano riuniti per festeggiare l'onomastico del loro parente.
Ma scrivere la verità, per i giornalettai di oggi non è parte della loro attività. ed infangare Napoli fa vendere ancora tanto bene la notizia.

lunedì 8 giugno 2015

Lingua Napoletana.

Un paio di anni fa, nell'Agosto del 2013, L'UNESCO riconosce il napoletano come lingua e non dialetto, seconda solo all'italiano per diffusione tra quelle parlate nella penisola. Sicuramente si tratta dell’idioma italico più esportato e conosciuto grazie alla canzone classica partenopea, una delle maggiori espressioni artistiche della cultura occidentale che da più di un secolo diffonde in tutto il mondo la bellezza della parlata napoletana. Una lingua romanza che, nelle sue variazioni, si parla correntemente nell'alto casertano, nel Sannio, in Irpinia, nel Cilento, e nelle zone più vicine di Lazio, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise e Puglia, ovvero tutti quei territori che nelle antiche Due Sicilie costituivano il Regno al di qua del faro di Messina laddove la lingua nazionale era appunto il Napolitano, mentre il Siciliano era la lingua nazionale del Regno al di la del faro (Sicilia).
Non è una lingua facile. Non si legge come si scrive. Oggi più che mai questa lingua va lentamente disperdendosi, amalgamandosi, mischiandosi con la lingua italiana. Nella cultura moderna, e particolarmente nei giovani, è uso scrivere il dialetto nello stesso modo di come si parla, scrivendo degli obbrobri dove a volte trovo difficile capire cosa significa anche io che sono napoletano. Errori ripetuti anche da chi fa della lingua napoletana la propria attività, come l'esempio di un ristorante con scritto sulla tabella "“A' TAVERNA DO' RÈ”", in una piccola frase ci sono almeno cinque errori che vanno dagli apostrofi che "spezzano" la parola fino al diverso uso del sostantivo, la frase corretta viene ad essere "‘A TABERNA D’ ‘O RRE".
Di esempi di errori ce ne sono tanti, per non parlare poi dei vari "pkè = perché" - "kre = che c'è" scempiaggini di chat che fanno inorridire chi legge. (D'altronde si violenta continuamente la lingua italiana, con i congiuntivi, le varie punteggiature, perché dovrebbe essere altrimenti con la meno diffusa lingua napoletana?)


sabato 9 maggio 2015

La Mafia è una montagna di merda.


Moriva oggi Giuseppe Impastato, meglio conosciuto come "Peppino". E' stato un giornalista, attivista e poeta italiano, noto per le sue denunce contro le attività di cosa nostra a seguito delle quali fu assassinato, vittima di un attentato il 9 maggio 1978.
Dai microfoni di Radio Aut, un’emittente radiofonica autofinanziata di ‘controinformazione’, con al centro la satira nei confronti della mafia e degli esponenti della politica locale, ha preso le distanze da quella mafia in cui anche la sua stessa famiglia era comunque ben inserita.
Come raccontavano i Modena City Ramblers nella canzone ‘Cento Passi’, aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell'ambiente da lui poco onorato’. Peppino viene ucciso in un casolare, di proprietà di un privato. Un anno fa la Giunta regionale siciliana aveva firmato l’atto di avvio del procedimento per far diventare il casolare dove fu ucciso Peppino Impastato ‘luogo di interesse culturale’ e ‘monumento della legalità’. Ma ad oggi nulla è cambiato e il casolare, in occasione della ricorrenza della morte resterà chiuso e non sarà possibile visitarlo. Peppino Impastato nacque il 5 gennaio del 1948 a Cinisi, in provincia di Palermo.
Oltre all'attività di informazione con la la radio autofinanziata, aveva deciso di scendere in politica per partecipare con una lista che ha il simbolo di Democrazia Proletaria, alle elezioni comunali a Cinisi. Viene ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978, giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani a Roma, pochi giorni prima delle elezioni e qualche giorno dopo l’esposizione di una documentata mostra fotografica ‘sulla devastazione del territorio operata da speculatori e gruppi mafiosi’. Il suo corpo è letteralmente dilaniato da una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani, le prime indagini addirittura portavano alla pista del suicidio.



sabato 31 gennaio 2015

Per non dimenticare, ma...

Tanti i post su tutti i social, ogni anno il 27 Gennaio un tam tam di Tweet, post su Facebook, diversi blog, testate giornalistiche ecc, ripercorrono con la memoria una dei periodi storici più tristi e efferati che la razza umana abbia potuto compiere, la Shoah.
Anche quest'anno, in occasione del settantesimo anno della liberazione dei deportati ad Auschwitz, dell'apertura dei cancelli di questo luogo infernale sulla terra, in tanti hanno detto, scritto la propria opinione.
Anche io nel mio piccolo voglio esternare un mio pensiero, non perché va fatto, ma semplicemente perché spulciando il web sono inciampato in alcune pagine, dove veniva pubblicata questa foto:


Ebbene non si tratta di Auschwitz e non siamo nel 1940, si tratta di attualità, dove in Corea del Nord ancora oggi ci sono vari tipi di campi e prigioni. Ogni tipo di violazione dei minimi diritti umani viene perpetrata in queste strutture. Vi sono le Colonie penali per prigionieri politici (kwan-li-so), le Strutture detentive a lungo termine (Kyo-Hwa-so), le Strutture penitenziarie di lavoro forzato (jip-kyul-so), le Brigate mobili di lavoro forzato(Ro-dong-dan-ryeon-dae) e i Centri di detenzione e interrogatorio (Ku-ryu-jang). Dentro queste strutture si esercita l’arte affinata del male assoluto. E dentro queste strutture si stima languano tra i 50.000 e i 70.000 cristiani nordcoreani, incarcerati a causa della loro fede in Gesù.
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In Cina, vi sono almeno 1045 LAOGAI, dove milioni di uomini donne e bambini sono condannati ai
Mao Zedong inaugurò i LAOGAI nel 1950, seguendo il modello staliniano dei GU-LAG. Mentre i LAGER nazisti furono chiusi nel 1945 ed i GU-LAG sovietici sono in disuso dagli anni ’90, i LAOGAI cinesi sono tuttora operanti. La parola LAOGAI è in realtà una sigla ricavata da “LAODONG GAIZAO DUI” e significa “riforma attraverso il lavoro”.
I LAOGAI sono tuttora strettamente funzionali allo stato totalitario cinese per un doppio scopo: a. perpetuare la macchina dell’intimidazione e del terrore, con il lavaggio del cervello
lavori forzati a vantaggio economico del regime comunista cinese e di numerose multinazionali che investono o producono in Cina.

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Oltre un milione di palestinesi vivono in condizioni di assoluta miseria nei campi profughi. È uno dei principali elementi di instabilità del Medio Oriente.
In Siria, come in Mali, continuano gli eccidi di donne, bambini, anziani, sotto lo sguardo fintamente interessato delle altre nazioni c.d. democratiche: quelle stesse nazioni che si affannano nel celebrare varie ricorrenze (Olocausto, Foibe etc..). Ricorrenze sacrosante, che servono a mantenere viva la memoria su efferatezze tremende, tragiche ed imperdonabili. Ma esse dovrebbero servire anche ad evitare che quelle stesse tragedie si ripetano nel presente e nel futuro.

Ecco, allora anche io ho voluto scrivere il mio pensiero a riguardo. Credo che tutti si ricordano della "Giornata della memoria", ma pochissimi probabilmente ricordano cosa devono ricordare.