La filosofia di Facebook mi sconvolge, ad esempio oggi non si legge altro che frasi filosofiche condivise a più non posso da tutti accennando a filosofi e pensatori di gran moda per il mondo dei network, Oscar Wilde è quello più menzionato, poi c'è Pablo Neruda con le sue poesie, Paulo Coelho con i suoi inni alla vita, le frasi di Papa Giovanni Paolo II, e chi più ne ha più ne metta. Va bene, questo va veramente bene, ma la domanda è, avete mai provato a leggere un libro di Neruda, o di Coelho o di qualsiasi altro pensatore moderno o antico che esso sia? Anzi riformulo la domanda, avete mai provato a leggere un libro? (Chiaro che non è per tutti ma per il 90% dei filosofi di Facebook) Poi ci sono le frasi anonime quelle che tutti sono, coraggiosi, e tutti hanno la meglio sulle situazioni più disperate, "se mi vedi indietreggiare non è per paura...." insomma tutti belli cazzuti dietro uno monitor, tutti hanno la soluzione ai problemi dei sentimenti, della vita delle cause d'onore...e poi? Poi niente, si va su Start/arresta sistema, e tutto resta uguale a prima che si prendesse il mouse in mano.
Ognuno si è creato un mondo virtuale, dove si sogna di essere migliori, dove l'aiuto alle persone lo si fa creando una nota e chiedendo di condividere. Ognuno spera di salvare il mondo, con un semplice clik, ma l'unico interesse vero è quello di ricevere quanti piu consensi e condivisioni possibili. Anche questi comunque sono semplicemente pensieri, opinioni quindi opinabili (scusate il gioco di parole). Poche righe buttate giù per comunicare qualcosa di mio, senza usare frasi fatte da Socrate e Diogene, anche perché non ho mai letto un loro libro. ;)
3 commenti:
approvo...
Sono sempre piu' felice di incrociarti in questa mia piccola vita. Kangu!
Grazie Kangu, Onore mio. Servono poche parole per riempire uno spazio enorme. Tu ci sei riuscita. Grazie.
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