Un "funerale" per la Terra dei Fuochi: ad Aversa in migliaia per le strade
L’iniziativa del movimento “Terra mia” che raccoglie l’esasperazione dei cittadini in una terra deturpataCASERTA - Messa in scena di un funerale nella “Terra dei fuochi”, prove di un dolore che si ripete ogni giorno nel “Triangolo della morte” tra Giugliano, Acerra e Aversa. Dove tutti hanno almeno un parente o un amico ammalato di cancro e dove, per fermare lo scempio domenica è stato organizzato un vero e proprio corteo funebre di protesta, a cui hanno partecipato oltre quattromila persone.
(fonte corriere del mezzogiorno)
"La mia terra è avvelenata, la manifestazione di Aversa per protestare contro la terra dei fuochi."
In un epoca dove l’attivismo politico e sociale è quasi del tutto assente, nella zona nord di Napoli, a cavallo tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, si sta sviluppando un fortissimo movimento di protesta verso le istituzioni.
Tema della protesta è la questione de ‘La Terra dei Fuochi’, termine ormai comune per definire quella parte della ‘Campania Felix’ che sfruttata dalle mafie europee sta morendo sotto i colpi incessanti dell’inquinamento.
Associazioni, cittadinanza, politici e preti, sono loro i principali artefici di questo movimento, che denunciano la critica situazione del ‘triangolo della morte’ Giugliano-Caivano-Acerra, dove da ormai vent'anni si versano rifiuti da ogni dove trasformando questa terra nella discarica d’Italia, se non d’Europa.
Questa terra è un alternarsi di discariche illegali e/o non a norma, adite ad arricchire ulteriormente le tasche della camorra ed a martirizzare ulteriormente il territorio.Ci sono anche migliaia di tonnellate di rifiuti sotterrati e centinaia di roghi tossici al giorno che inquinano l’aria.
Mangiando frutta che cresce sopra rifiuti sotterrati o bevendo acqua da falde acquifere inquinate dal percolato e respirando diossina tutti i giorni per la spazzatura bruciata nei campi, le terre a nord di Napoli sono diventate le terre con la più alta concentrazione di tumori e neoplasie, che stanno operando un vero e proprio genocidio su questa martoriata terra.
In un recentissimo studio, gli esperti dicono che c’è un area grande quanto 10 volte il Vomero, 1000 campi da calcio irrimediabilmente inquinati e impossibili da bonificare.
Per chi vive in città Giugliano, Sant’Antimo, Aversa, Frattamaggiore, Caivano, Acerra, agro aversano, è difficile imbattersi in una famiglia che non abbia un caro morto o malato di tumore.
E da anni, per avere la conferma definitiva del nesso tra inquinamento e tumori, le associazioni e i comitati nati sul territorio chiedono l’istituzione di un registro dei tumori alla regione Campania, richiesta puntualmente respinta da quasi 10 anni.