Le scimmie

...hanno poco a che vedere con il blog, ma ho voluto utilizzare queste goffe creature per rappresentarmi.
"Le scimmie sono una satira vivente della razza umana" Henry W. Beecher

martedì 12 febbraio 2013

Abdicazione del Papa.

"Benedetto XVI dara' l'ultimo saluto ai fedeli in piazza San Pietro il 27 febbraio, il giorno prima delle dimissioni annunciate per il 28." (Agi.it)
Ormai tra gli improvvisati teologi e i vari studiosi della materia, sui vari social network e nei diversi siti di cronaca si trovano le più disparate opinioni, che variano da quelle fantasiose dei vari complottismi a quelle catastrofiche che annunciano un imminente crollo della Chiesa Cattolica. Immagini di fulmini sul Vaticano, profezie più o meno fantasiose e chi più ne ha più ne metta, hanno dato sfogo alle più disparate e spesso goliardiche filosofie di pensiero. Chiaramente mi sono limitato a dare uno sguardo sulla questione leggendo opinioni serie, quelle viste sotto una lente analitica di persone provenienti da diverse professioni e scuole di pensiero. Queste alcune delle opinioni più interessanti:

 Ha scritto il Prof. Giuseppe Ferraro, docente di Filosofia presso il Dipartimento di Filosofia A. Aliotta dell’Università di Napoli Federico II, e al Philosophisches Seminar della Ludwigs Universitaet di Freiburg in Germania.
"La scelta di Celestino fu di fede, anti-istituzionale a quel tempo. La scelta di Ratzinger è di Stato, neo-lutherana. La sua relazione al sacro non è quella mediterranea, ma quella nord europea, protestante, capitalista, fatta in nome dell’efficienza della burocrazia e dello Stato. Non sarà un gesto senza conseguenze, perché rappresenta una svolta epocale per il Cristianesimo Cattolico che farà del papato un funzione manageriale, con tanto di pensionamento in termini di età. Si compie un ciclo epocale, solo un papa tedesco, svizzero o olandese poteva sostenere una tale svolta. Non sarà l'Europa ad essersi cristianizzata, ma il cristianesimo ad europeizzarsi secondo i canoni dei poteri del capitale finanziario. Questa svolta è pari a quella di Lutero. Chi parlerà di "ammodernamento" dovrà chiarire di quale teologia e teocrazia sta parlando"

Ha detto il Vescovo della diocesi reggiano-guastallese mons.Massimo Camisasca
“L’annuncio delle dimissioni che il Papa ha dato questa mattina al concistoro dei cardinali mi riempie di silenzio e di preghiera. Di silenzio perché sono consapevole di partecipare a un momento grande della storia della Chiesa. Essa infatti è segnata soprattutto dal rapporto di ogni uomo con Dio, dall'adesione alla sua volontà. Il Papa, nella profondità della sua coscienza cristiana, ha percepito che rispondere oggi a Dio significava per lui ritirarsi. È una scelta drammatica e, nello stesso tempo – ne sono sicuro -, apportatrice di pace per il suo animo credente. Esce così dalla scena del governo della Chiesa un grande Papa, che verrà ricordato per tante ragioni. Alla morte di Giovanni Paolo II, dopo 27 anni di magistero incisivo e planetario, tutti ci chiedevamo: “Chi potrà succedere a un simile Papa? Chi potrà imprimere un suo stile dopo una tale altezza di presenza e di parola? Benedetto XVI, con grande umiltà, ha saputo disegnare una sua linea di interpretazione del sommo pontificato. Una linea che è passata attraverso la catechesi. Egli verrà ricordato nei secoli, a mio parere, come un nuovo Leone Magno, un nuovo Gregorio Magno, un vescovo che ha saputo introdurre i cristiani in una visione profonda e sintetica dell’esperienza della Chiesa, mettendo al centro di essa la liturgia e la preghiera”.
Pierferdinando Casini, leader dell'Udc:
"Definisce le dimissioni "un gesto rivoluzionario", di un uomo "forse fragile nel fisico, ma che ha dimostrato di avere una spiritualità eccezionale"
Lo scrittore Saviano:
“Scelta umana o altro? Cosa pensate sia accaduto in Vaticano? Ho la sensazione istintiva, leggendo le parole del Papa, che sia soffocato e voglia ripararsi. Se fosse così, per la prima volta, sento di aver un moto di tenerezza verso questo Pontefice. O forse è malato, come dicono altre voci? Mi dispiacerebbe se queste dimissioni, rese pubbliche ora e non dopo la formazione di un governo, fossero strategiche per la campagna elettorale: mostrare la fragilità della Chiesa per chiedere compattezza al voto cattolico. Sarebbe terribile se fosse così. Come la vedete voi?” Un’opinione che non è piaciuta molto a chi frequenta la sua pagina."
Questi alcuni dei pareri che mi hanno colpito in modo particolare, quella politica, quella umana e quella spirituale. La verità come tutte le cose sta nel mezzo, e noi non possiamo fare altro che accettare il pensiero che più si avvicina al nostro. "Il Papa, si è dimesso" è una frase che echeggerà nella nostra epoca, nei nostri discorsi quotidiani e sicuramente nei libri di storia che giorno dopo giorno stiamo scrivendo.

martedì 5 febbraio 2013

Lettera aperta al Sindaco di Napoli L. De Magistris.

Le chiedo scusa se non inizio questa mia con la parola "Caro", ma credo apprezzerà la mia schiettezza e la mia diretta comunicazione che intendo far trasparire nel comunicarle quando segue.

"Al 1° Cittadino di Napoli, Sindaco Luigi De Magistris. Non saprei classificarmi con una posizione numerica, ma sono uno dei 961.313 suoi concittadini, e le garantisco non tutti entusiasti del suo operato.
Ovunque giri il mio sguardo, e ovunque e comunque utilizzi uno o più servizi nella mia città vado incontro ad una serie di problematiche di disservizi e di disagi dovuti ad una cattiva gestione dei vari enti che rappresenta. E' riuscito a chiudere gran parte delle strade di Napoli, con la "Sua" ZTL, dando il colpo di scure finale sul collo dei centinaia di commercianti sulle zone di Via Pessina, Piazza Dante, gran parte di Via Toledo, Via Duomo (praticamente fallita), e tutte le vie annesse e connesse a queste arterie principali, senza incrementare per nulla l'attività dei mezzi pubblici, che ulteriormente diminuiscono le corse, in quanto hanno carenze economiche di non poca importanza, anzi ne approfitto per slittare sull'argomento Metrò Collinare. Quest'ultima, con orari da corriera di montagna, (la media di una ogni 20 minuti), gestita malissimo in particolar modo nelle ore di punta, con pochi vagoni a disposizione e le persone ammassate in un modo disumano, disagio che spinge la scelta "OBBLIGATORIA" a spostarsi con la propria auto, creando traffico e di conseguenza ulteriori ritardi dei mezzi pubblici su gomma. (Però, abbiamo il lungomare Liberato).
Le strade, le carreggiate devastate da buche (e sto usando un eufemismo) in ogni quartiere della città, se ogni singolo cittadino provvedesse a querelare il comune per i danni subiti all'autovettura, quest'ultimo chiuderebbe per bancarotta nel giro di una settimana, senza contare eventuali rischi da parte dei motociclisti. Il servizio fognario, se così vogliamo chiamarlo, bastano poche gocce e ci dobbiamo munire tutti di canoe e canotti per spostarci in città. (Però, abbiamo il Lungomare Liberato)
Il cattivo funzionamento dei vari uffici dei comuni nelle varie Municipalità, dove l'assenteismo la fa da padrona, e quei pochi che sono presenti...stendiamo un velo pietoso, che al 90% dei casi la mano destra non sa cosa decide la sinistra e non è un riferimento politico. (Però, abbiamo il Lungomare Liberato)
L'enorme problema degli alloggi, queste benedette case, fatiscenti, devastate e in queste tante famiglie in attesa di una regolarizzazione. Condivido il suo punto di vista nei confronti della criminalità organizzata, ma sarebbe opportuno analizzare con attenzione casi e casi, in quanto la maggioranza sono soltanto famiglie in cui vivono disagiatamente e in condizioni precarie da non potersi permettere un appartamento privato. Ed a questa gente (migliaia) poco importa del Lungomare Liberato.
Di problematiche ce ne sono ancora tante da elencare, ma annoierei chi legge questa lettera, e non darebbe altro che un'occasione in più per far fare spalluccia al responsabile di turno. 
Probabilmente non leggerà mai queste riga, forse il mio è soltanto lo sfogo di un cittadino stanco di avere per "capi" degli incompetenti, forse un domani, ma Napoli è stanca dei forse, sarebbe più opportuno passare ai "Certo". 
Un Napoletano stanco, non suo elettore .
Ruggiero Vincenzo.